La filaggrina, componente dello strato granuloso della nostra pelle, svolge un ruolo fondamentale nel preservare l’integrità e la salute cutanea. Derivante dal latino “filum granum”, che significa filo granuloso, questa proteina agisce come una barriera protettiva contro gli elementi esterni, combattendo secchezza e desquamazione cutanea.
Il suo ruolo principale è contribuire alla formazione dello “strato corneo” dell’epidermide, lo strato più esterno e resistente della pelle. Durante il processo di differenziazione dei cheratinociti, la filaggrina si forma e si aggrega ad altre proteine, come la cheratina, creando un robusto reticolo. Questa barriera protegge la pelle da agenti dannosi come batteri, sostanze chimiche e raggi UV, garantendo resistenza e integrità cutanea. Inoltre, la filaggrina svolge un ruolo chiave nell’idratazione della pelle, trattenendo l’acqua all’interno dei corneociti.
Studi hanno evidenziato come mutazioni nel gene della filaggrina possano predisporre a condizioni cutanee come pelle secca, eczemi e dermatite atopica. Le varianti più comuni, come R501X e 2284del4, sono particolarmente diffuse nella popolazione caucasica, coinvolgendo circa il 7-10% degli individui. La carenza di filaggrina può anche influire su disturbi al di là delle malattie cutanee, come allergie alimentari e rinite allergica, con conseguenti problemi respiratori.
Quali sono le opzioni per affrontare una carenza di filaggrina? L’utilizzo regolare di creme idratanti può aiutare a trattenere l’umidità e migliorare l’idratazione cutanea. È essenziale scegliere prodotti privi di sostanze irritanti, evitando detergenti aggressivi a favore di prodotti delicati e privi di profumo. L’impiego di emollienti contribuisce a migliorare la protezione della pelle e a ridurre l’irritazione.
In caso di patologie cutanee specifiche correlate alla mancanza di filaggrina, è consigliabile consultare un dermatologo per una diagnosi accurata e avviare un trattamento appropriato.
